Professione Ambiente

Studio Associato

di Bellini Dott. Agr. Leonardo e Bellini Dott. Ing. Roberto

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V.I.A. e V.A.S.

 

La Valutazione Ambientale

La necessità che i potenziali impatti ambientali siano considerati insieme agli aspetti sociali e economici nella promozione di politiche, piani e programmi è da tempo riconosciuta in ambito internazionale (ONU e UE) e nazionale.

Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) sono due procedure complementari chiamate a valutare realtà diverse per dimensioni, natura e complessità.

La V.I.A. si concentra su uno specifico progetto/intervento in una localizzazione specifica.

La V.A.S. riguarda problemi su scala geografica molto ampia (non localizzata in uno specifico sito) e si concentra sugli impatti delle scelte strategiche.

Nel quinto programma comunitario denominato “per uno sviluppo durevole e sostenibile” si inserisce la direttiva comunitaria del 27 giugno 2001, n. 2001/42/CE, concernente la “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”, che ha ampliato l’ambito dell’indagine sull’impatto ambientale già delineato per la VIA in relazione a singoli progetti, opere, interventi limitati sul territorio.

La tendenza dichiarata è quindi rivolta ad un ambito di più ampia portata territoriale e di più lunga prospettiva temporale e in un’ottica di “strategie” complessive nelle scelte pianificatorie e negli impegni programmatori; il che ha giustificato, anche sotto un profilo lessicale, la sintesi terminologica di “Valutazione Ambientale Strategica” (V.A.S.).

È evidente che, più ancora della V.I.A., gli scopi della V.A.S. sono quelli che maggiormente coinvolgono l’attività di pianificazione territoriale, poiché in relazione ad essi, nei diversi livelli di governo transfrontaliero, nazionale e locale, devono essere calibrate le funzioni e le attività d’uso del territorio in funzione di uno sviluppo che non privilegi unicamente gli obiettivi economici, ma che risulti anche “sostenibile” e quindi compatibile con la tutela dell’ambiente in cui ogni insediamento umano, qualunque sia la sua finalità, si troverà a convivere.

La nozione di governo del territorio, da sempre riferita principalmente agli aspetti urbanistico-edilizi della pianificazione e gestione degli ambiti urbani, extraurbani e dei tessuti edificati risulta oggi associata a tematiche di ben più vasta portata ed articolazione, essendo ormai strettamente collegata ed interconnessa alle materie costituzionali della tutela e valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali, della salute, nonché della protezione della natura e degli ecosistemi.

 

 

La chiave attuativa della V.A.S.

Obiettivo principale che viene proposto dal modello metodologico applicato dello Studio Associato Professione Ambiente è quello di orientare la V.A.S. in chiave “attuativa” con l’intento di concretizzare il lavoro di indagine/valutazione/pianificazione alla piena attuazione del Piano/Programma anche in tema “ambientale” oltre che urbanistico-territoriale (nel caso degli strumenti urbanistici).  La V.A.S. non può infatti limitarsi ad un mero “corredo” o “supporto” della pianificazione-programmazione del territorio, ma deve necessariamente configurarsi quale processo integrato e costitutivo della stessa, incidendo in tutta la sequenza di decisioni ed azioni previste e fungendo quale riferimento ambientale nei confronti di tutti gli atti di Piano/Programma.

L’espletamento della V.A.S. in chiave “attuativa” comporta che, in virtù della natura di studio di approfondimento degli aspetti ambientali del Piano/Programma, le prescrizioni e indicazioni a cui necessariamente converge la procedura di V.A.S. trovino tra gli strumenti di attuazione il Piano/Programma stesso. Ne consegue che tali prescrizioni e indicazioni vengano attuate anche, e soprattutto, mediante modifiche-integrazioni-correzioni alle scelte pianificatorie del Piano/Programma.

Ciò caratterizzerà in particolare le valutazioni del grado di sostenibilità delle proposte che orientano il nuovo processo di pianificazione in oggetto. Attengono alla componente attuativa anche gli aspetti di maggior dettaglio nella definizione della tipologia e localizzazione delle previsioni pur mantenendo, ovviamente, gli elementi di discrezionalità che caratterizzano un Piano/Programma e lo differenziano sostanzialmente da un progetto, la cui Valutazione Ambientale è materia di V.I.A.

Valore aggiunto della componente “attuativa” della V.A.S. è rispondere all’esigenza di coordinare tutte le funzioni, anche diverse, che si trovano a coesistere negli stessi spazi o in spazi contigui, minimizzando i possibili conflitti e migliorando la qualità ed efficienza d’insieme.

Ulteriore obiettivo dell’impostazione “attuativa” della V.A.S. è quello di porre le basi per poter rivalutare criticamente, anche successivamente all’approvazione, la validità dei contenuti strategici che costituiscono il disegno complessivo del Piano/Programma.

Dalla componente attuativa derivano infatti indicazioni utili al monitoraggio del processo di pianificazione, sia dal punto di vista dell’efficienza (ovvero il rispetto della tempistica e delle condizioni di realizzazione del Piano/Programma) sia dal punto di vista dell’efficacia (ovvero il conseguimento degli obiettivi, in primo luogo quelli ambientali).

 

 

Finalità, obiettivi e criteri da adottare nella V.A.S. dello strumento urbanistico locale

Le finalità principali della V.A.S. di uno strumento urbanistico locale possono essere tradotte nelle rispettive fasi operative:

- definizione del “Quadro conoscitivo dello stato dell’ambiente” che converge nell’individuazione dei potenziali aspetti territoriali di criticità, vulnerabilità o valenza ambientale e nell’individuazione delle limitazioni ambientali del territorio utili per le successive fasi di pianificazione e valutazione ambientale;

- individuazione degli obiettivi di piano e verifica di sostenibilità ambientale delle conseguenti scelte pianificatorie attraverso la “Analisi di coerenze interna e esterna”;

- “Stima degli effetti ambientali e territoriali delle azioni di Piano” che si traduce nella definizione del grado di qualità ambientale delle scelte urbanistiche-territoriali, da monitorare attraverso l’utilizzo di opportuni indicatori ambientali;

- valutazione dell’efficacia delle scelte di piano/programma e delle ricadute ambientali delle stesse scelte (a mezzo dei monitoraggi ambientali) con possibilità di adottare interventi correttivi durante il periodo di vigenza del Piano.

Il “Quadro conoscitivo dello stato dell’ambiente” si configura quale strumento di supporto operativo alle successive fasi di pianificazione poiché fornisce gli elementi di indagine/analisi ambientali indispensabili per:

- riconoscere lo status ambientale del territorio, al fine di identificare le zone con particolari limitazioni a cui porre attenzione nell’ambito della localizzazione di eventuali nuove iniziative sul territorio;

- affinare le strategie da attuare con il piano anche nell’ottica ambientale;

- contribuire all’individuazione del grado di priorità tra i diversi obiettivi di Piano.

Si tratta di una sintesi valutativa dei limiti di natura ambientale (sia in termini di valenze che di vulnerabilità e criticità) presenti sul territorio e in grado di incidere sulla sua trasformabilità, intendendo con questo non solo l’attività edificatoria, ma, in termini più generali, l’attuazione di ogni intervento antropico capace di comportare modifiche a quei contesti territoriali caratterizzati da peculiari situazioni di pregio-valenza, o già gravati da problematiche di natura ambientale. Le limitazioni ambientali del territorio possono essere individuate nelle caratteristiche morfologiche, geologiche e chimico-fisiche dei terreni, nella presenza di fattori di rischio ambientale connessi con la presenza di siti produttivi dimessi o di contaminazione diffusa, nella vulnerabilità delle risorse naturali, nella presenza di specifici interessi pubblici alla difesa del suolo e alla sicurezza idraulica, nella tutela dei valori paesaggistici, culturali e naturalistici, o in altre tematiche specifiche legate alle componenti ambientali (atmosfera, rumore ambientale, elettrosmog, vulnerabilità tecnologiche, ecc.).

La V.A.S., comunque, nella fase conoscitiva non ha valenza vincolistica e quindi non dà indicazioni assolute sulle scelte pianificatorie bensì offre un quadro di informazioni che il Proponente può utilmente considerare nell’individuazione di appropriati obiettivi da valutare e mettere in atto nelle successive fasi di pianificazione, a supporto delle strategie di Piano.

I vincoli territoriali già previsti dalle normative vigenti (fasce di rispetto stradali, cimiteriali, PAI, ecc.) e ricompresi negli altri atti dello strumento urbanistico locale, verranno integrati con le limitazioni ambientali (valenze, vulnerabilità e criticità) del territorio emerse dalla V.A.S..

L’analisi di coerenza accompagna lo svolgimento dell’intero processo di V.A.S., ma assume un rilievo decisivo in due particolari occasioni:

- nel consolidamento degli obiettivi generali, dove l’analisi di coerenza esterna verifica che gli obiettivi generali del Piano siano consistenti con quelli del quadro programmatico nel quale il Piano si inserisce;

- nel consolidamento delle alternative di Piano, dove l’analisi di coerenza interna è volta ad assicurare la coerenza tra obiettivi specifici del Piano e le azioni proposte per conseguirli.

L’analisi di coerenza esterna si concentra sulla verifica di compatibilità con la pianificazione sovraordinata. L’analisi di coerenza interna si occupa di verificare la congruenza tra le strategie, le proposte di intervento del Piano e le caratteristiche del sistema ambientale-territoriale e socioeconomico derivanti dall’analisi del contesto. Ciò al fine di assicurare il coordinamento con la pianificazione territoriale nonché per individuare eventuali azioni mitigative-compensative agli effetti del Piano.

 

I momenti principali dell’attività di “Stima degli effetti ambientali e territoriali delle azioni di Piano” comprendono:

- individuazione degli effetti ambientali attesi dalle singole azioni che costituiscono l’obiettivo di Piano, compresi gli effetti diretti, indiretti e cumulativi;

- la proposta di eventuali mitigazioni/compensazioni ambientali;

- la Valutazione Ambientale di compatibilità ambientale complessiva della singola azione di Piano considerata.

La Valutazione Ambientale di ogni azione di Piano si realizza mediante gli indicatori appropriati. La selezione di questi indicatori è indispensabile per misurare l’efficacia ambientale delle linee di azione dell’alternativa.

Il grado di sensibilità di una data componente ambientale (ecosistemi, paesaggio, ecc.) è variabile nello spazio: l’impatto sulla componente sarà tanto più elevato quanto più elevata è la sensibilità della stessa nell’area dell’impronta spaziale dell’impatto e quanto più elevato è il livello della pressione.

Gli indicatori sono elementi di collegamento e di coerenza tra le differenti componenti del Piano e contemporaneamente svolgono un ruolo chiave nella visualizzazione e comprensione del Piano e della sua attuazione.

Gli indicatori sono classificati in “descrittivi” e “prestazionali”. Gli indicatori descrittivi sono espressi come grandezze assolute o relative, e sono finalizzati alla caratterizzazione della situazione ambientale. Gli indicatori prestazionali permettono la definizione operativa degli obiettivi specifici e il monitoraggio del conseguimento degli obiettivi e della attuazione delle linee di azione del Piano.  

 

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